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Fondazione De Benedetti - Cherasco 1547
Cherasco ebraica/Sinagoga
Arredi
L'ARON
L'Aron ha-Qodesh (Arca Santa) è l’armadio che contiene i rotoli della Torah: è collocato sul muro più vicino a Gerusalemme e verso di esso si sta rivolti durante la preghiera.
IL PAROKHET
Il parokhet è una tenda che copre l’Aron; spesso è decorato e vi sono inscritti i Dieci Comandamenti. Nel caso della sinagoga di Cherasco il parokhet è di velluto settecentesco e i comandamenti sono incisi direttamente sulle porte dell’Aron.
LA LUCE ETERNA (NER TAMID)
Una luce, appesa al di sopra dell’Aron, è sempre accesa ed è tradizionalmente associata al candelabro a sette bracci del Santuario di Gerusalemme e all’incenso che bruciava perennemente di fronte all’arca Santa. Nell’esegesi rabbinica è interpretata come simbolo dell’eternità e della permanenza divina.
LA TEVAH
La tevah è il pulpito con il leggio per la lettura della Torah. È tradizionalmente situata nel centro della stanza, come nel caso di Cherasco. Tuttavia, può anche essere posizionato ad una estremità della sinagoga.
LE ISCRIZIONI
Gli ebrei non decorano i luoghi sacri con immagini antropomorfe, ma con le parole dei testi sacri o con figure geometriche e floreali, così da non violare il secondo comandamento che proibisce la venerazione di idoli.
IL LAVAMANI
L’acqua viene usata come mezzo di purificazione prima della preghiera, attraverso la lavanda delle mani. A Cherasco, il lavabo è posto all'ingresso della sala preghiera.
MEZUZAH
Mezuzah significa in ebraico “stipite”. Il termine è venuto ad indicare un piccolo astuccio all’interno del quale è custodita una pergamena sulla quale sono riportati i primi due paragrafi della preghiera recitata ogni mattina e sera, lo Shema‘. Tale astuccio viene appunto collocato all'ingresso delle stanze più frequentate, in osservanza del Comandamento del Deuteromonio di scrivere i comandamenti sugli stipiti delle porte (Deut. 6, 9).
LA SCATOLA PER L’ELEMOSINA
La legge ebraica prescrive la donazione di un decimo del reddito personale a sostegno del prossimo.
Oltre alla decima, le donazioni ai bisognosi sono sempre incoraggiate; in particolare la donazione spontanea e anonima, in cui né il donatore né il ricevente conoscono l’identità uno dell’altro, è quella più lodevole.
La scatola per la raccolta è normalmente posta all’ingresso della sinagoga.
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